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Nell'antichità i greci la chiamavano Didyme (gemelli) per la presenza di due rilevi vulcanici che contraddistinguono l'isola, Fossa delle Felci e Monti Porri, dai quali si sorge il “tetto di Salina” e il vulcano dell'Etna.

Il nome attuale dell'isola deriva invece dalla salina, oggi detto laghetto salmastro, che si estende vicino la costa davanti a Lipari.
Sono presenti unicamente a Salina vaste coltivazioni di sale, indispensabile per la conservazione del pesce e dei capperi, simbolo delle Eolie. L'isola è inoltre famosa per la coltivazione nei campi e la produzione a Malfa di Salina della malvasia, “Nettare degli Dei” o meglio conosciuta come “Malvasia di Lipari”.
Dalla natura lussureggiante comunica un'atmosfera di serenità e bellezza che ha persino affascinato Massimo Troisi che qui ha diretto il celebre film “Il Postino”, nella località di Pollara.

I principali centri abitati sono tre: Santa Marina, Malfa e Leni.

Santa Marina si estende ai piedi degli imponenti Monte Fossa delle Felci e Monte Rivi che anticamente rappresentavano un rifugio per gli abitanti all'avvicinarsi delle temute navi dei predoni Saraceni.
Il Monte Fossa delle Felci è il monte più alto dell'intero arcipelago (m.968 s.l.m.), il suo cratere, circondato da grandi rocce tra il bianco e il rosso, è profondo 100 metri e largo 600/700 metri; è possibile effettuare la salita al Monte da Santa Marina, da Lingua oppure da Valdichiesa situata a nord del monte.
E' una gita piacevole tra ulivi e frutteti la passeggiata lungo il sentiero che s'inerpica sul Monte di Santa Marina dal Serro Dell'acqua sino alle grotte scavate nel tufo che vi porterà alla scoperta di rifugi ancora oggi abitati.
Due chilometri verso sud, su una lingua di terra (Lingua), sorge un piccolo borgo di pescatori che vi accoglieranno con un'ospitalità semplice ed autentica accompagnandovi a visitare il loro pittoresco laghetto sul quale vigila il suo faro. Quest'ultima è senza dubbio un'escursione da non perdere tra il profumo intenso dei fiori lungo il sentiero tra la fitta vegetazione al di là della quale lo sguardo abbraccia l'intero arcipelago. Se invece si alzano gli occhi al cielo non è raro incontrare il Falco della Regina, simbolo di Salina, una specie molto rara per le sue spettacolari tecniche di volo e per l'imponente apertura alare.

Malfa, distante da Sanata Marina per un breve tratto di strada, è il comune più abitato dell'isola ed è situato sulla costa settentrionale adagiato sulla Valle di Giovi che degrada verso il mare tra il Monte Porri ed il Monte Rivi. Il nome di questa cittadina, deriva probabilmente da Amalfitani, che, per concessione dei Normanni, qui emigrarono nel XII secolo per ripopolare l'isola. Oggi si coltivano vigneti di malvasia, capperi e si produce l'uva passa (passulina). Qui si trova il piccolo porto detto “Scario Galera” agibile solo da barche di poco pescaggio.
Superando le pendici del Monti Porri, appare l'altopiano di Pollara, un anfiteatro naturale a strapiombo sul mare, ciò che rimane del vasto cratere delle Eolie, con un diametro di più di un chilometro che forma una conca fertile per la coltivazione dei capperi, risorsa principale per i sessanta abitanti.
Ci si affaccia così sulla sorprendente baia di Pollara, dalla lunga spiaggia e dai bassi fondali marini ricchi di colonie di spugne attinie e gorgonie gialle meta ambita degli appassionati di diving e snorkelling. A contorno di questa baia mozzafiato l'alternanza di stratificazioni di roccia dalla struttura e dai colori differenti unica testimonianza attuale delle molteplici eruzioni.

L'ultima tappa dell'itinerario si conclude con Leni, che si estende sull'altopiano tra i due vulcani e dal quale si può raggiungere in pochi minuti la spiaggia della cittadina di Rinella, oggi si è molto sviluppata rispetto a pochi decenni fa quando contava poche case di pescatori.

Gli appassionati di archeologia potranno cimentarsi nella ricerca delle prove del passaggio delle antiche civiltà. A Salina, infatti, è stato rinvenuto un insediamento preistorico che attesta la presenza dell'uomo fin dagli ultimi secoli del V millennio a.C. Risale a quell'epoca un insediamento venuto alla luce di recente proprio nei pressi di Rinella. È' composto da una capanna e da una grande quantità di schegge di ossidiana che testimoniano la lavorazione all'aperto di utensili destinati alle operazioni di esportazione verso il mediterraneo occidentale.

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